Alla formula uno ed in particolare alla FIA, ogni tanto piace cambiare le regole del gioco. A Imola, dove si correrà dal diciotto al ventuno di maggio, esordirà un nuovo modo di approccio alle qualifiche
Non è la prima volta che si cambia il formato delle qualifiche. Infatti una prima modalità era quella di percorrere per un ora intera, al termine del quale, si compilava la griglia di partenza. Dal 2003 per due anni c'è stato il giro secco, dove ogni vettura singolarmente, andava in pista, faceva un giro e rientrava ai box, questo aveva il limite che se c'era un qualunque problema in quel giro, comprometteva la qualifica. Dal 2005 ad oggi, a parte qualche rara eccezione, abbiamo tre sessioni di qualifica, dove i primi due step servono per eliminare cinque piloti ogni sessione e l'ultima scrive la pole e la top ten
Nel 2021 abbiamo avuto l'introduzione della sprint race, dove si effettua una mini gara al termine del quale in base all'ordine di arrivo, si decide la griglia di partenza. La qualifica in questo formato serve per definire la partenza della gara sprint.
La novità di Imola sarà la presenza di tutte e tre le mescole in qualifica. Soltanto 11 set di gomme in tutto. Hard in q1 medie in q2 e soft in q3. Una scelta per la spettacolarizzazione. Il rischio è quello che lo spettacolo rende schiavo la tecnica. Una gomma hard per fare il tempo sul giro è una contraddizione in termini. Il vero rischio è che a pagare siano sempre i piccoli team, che fanno fatica a superare il primo step di qualifica. Forse questa decisione è stata ispirata dal risultato di Interlagos 2022 quando, a causa della pioggia è stata pole della sprint race ad Haas, ma forse bisognerebbe rivedere la regola del budget cap a favore delle piccole squadre per vedere più competizione
FIA