Cristian Horner questa volta si mette contro la FIA e la decisione di fare la sprint race a Baku. Certo una presa di posizione un po tardiva, considerando il fatto che il calendario delle sprint è stato annunciato poco prima di Natale. Dopo tre mesi le reazioni del team principal Redbull avranno pochi effetti pratici.
Nonostante lo scoppio ritardato di Horner, questa volta non si può dare torto al britannico. Il punto della sprint race è estremamente collegato al discorso del budget cap. Sappiamo tutti che ogni pezzo che bisogna sostituire va a ridurre la capacità di portare aggiornamenti alla vettura, ovviamente la percentuale di probabilità che un pezzo si rompa nelle gare sono maggiori di quelli delle prove o qualifiche, quindi in un circuito cittadino è altamente probabile la probabilità di incidenti. Quindi vorebbe significare che se nel prossimo gp ci saranno incidenti, il budget cap si assottiglia. Oltretutto se succede un incidente a Baku è molto probabile una entrata in pista della safety-car o bandiera rossa Quindi più che una sprint race sarà una long race. La metà delle gare disputate a Baku hanno visto l'ingresso dell'auto di sicurezza. Per esempio a Monaco, circuito simile a Baku, l'anno scorso, nella sprint race, una parte importante della gara, è stata percorsa dietro saefty car, stessa cosa dicasi per Baku. Da segnalare che quasi il 10% dei giri totali percorsi in formula uno sono stati dietro la macchina di sicurezza
Red BullLa realtà è che è assolutamente ridicolo fare la prima gara sprint dell’anno su un circuito cittadino come Baku“, ha affermato il boss della Red Bull nella conferenza stampa dello scorso GP d’Australia. “Dal punto di vista dei fan, sarà una delle più emozionanti, ma per noi no. Si possono danneggiare le macchine e puoi perdere denaro sul budget. Una gara è sufficiente in Azerbaigian. Due sono preoccupanti.
Christian Orner