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Ferrari cercasi le ruote della carriola della nonna

Ferrari cercasi le ruote della carriola della nonna

Quest'anno è stato rivoluzionario per la Formula Uno, macchine fatte con tecnologia sperimentale e regolamento nuovo, hanno fatto innamorare gli sportivi italiani e non solo, del paddock, complice la partenza sprint della Ferrari e l'angosciante, forse quasi imbarazzante partenza con la retro di Red Bull e Mercedes, quest'ultima non ha nemmeno messo in folle ed ha concluso con il ritiro di Hamilton ad Abu Dhabi.

Ci si chiede dunque com'è possibile che una squadra come Red Bull che aveva grossissimi problemi di affidabilità, i primi tre gp un ritiro, un quindicesimo posto e una vittoria con le Ferrari subito dietro, possa aver vinto il mondiale. L'immagine del disastro sta nel principato di Monaco dove, tra lustrini e yacth, il cavallino, tutto di rosso vestito, si è trasformato in un bradipo zoppo con il covid, quando, dico, tra intemperanze di Carlos e pneumatici fatti sparire dalla maga mago, la Ferrari diede un immagine di se, degna della strega cattiva di Biancaneve, anch'essa affetta da Covid.

Fatti non foste a viver come la FIA ma a usar il cervello non come divisor d'orecchi. Giusto come se non bastasse i pasticci di Binotto, a far calare la saracinesca al box del cavallino, ci sono anche decisioni insensate della federazione che, tra saefty car eterne e trattori che vanno a comandare in pista, hanno contribuito alla definitiva arresa dello scalpitare del cavallino.

Non mi dimentico del toro tutto di rosso vestito, il quale ha obbietivamente steso tutti i torero. La red bull ha fatto un campionato da padrona e non vi sono dubbi sulla potenzialità della macchina. Ci si potrebbe chiedere se avesse rispettato il budget cap le sue corna avrebbero forato meno volte il rampante di maranello, ma la potenzialità Red Bull non è in discussione. Allora al 2023 per un nuovo duello o magari triello.

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