Monaco e Azerbaigian, sono due tracciati cittadini ma le caratteristiche delle due piste e sono differenti.Il tracciato azero rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni: in una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, identico alla pista di Montreal, dove si correrà fra una settimana. Il layout prevede 4 curve iniziali a 90 gradi in cui i freni sono soggetti a grandi sollecitazioni e le successive dal disegno variabile, dove l’impegno richiesto ai freni cambia di continuo.
Il tracciato di azerbaijan è nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni: la difficoltà determinata da Brembo è 4\5. Le prime 4 curve sono a 90 gradi e vedono grandi sollecitazioni, da metà circuito l’impegno richiesto ai freni cambia di continuo.
La più dura per l’impianto frenante è la terza curva dove le monoposto perdono ben 210 km/h passando da 315 km/h a 105 km/h. Per farlo i piloti sono soggetti ad un picco di 4,8 g di decelerazione per 2,18 secondi durante i quali le auto percorrono 106 metri.
Il circuito ha 10 frenate, usando i freni per 20 secondi e mezzo al giro, che è solo il 20 per cento dell’intera gara, a fronte del 21 per cento del GP Monaco e del 22 per cento del GP Singapore. Il carico totale sul pedale del freno di 60 tonnellate, di cui 8 delle 10 frenate il carico supera il quintale e in 3 punti è superiore a 130 kg. Tre sono anche le curve in cui gli spazi di frenata sono in triplice cifra, ma nessuna di queste è compresa tra la curva 4 e la curva 14, complici velocità inferiori a 300 km/h raggiunte in questa parte del tracciato azero.
Cinque anni fa il ricorso ai freni Brembo erano rimasti nel range di temperatura consigliato per l’utilizzo ideale. D’altro canto il Baku City Circuit rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni.
Baku